2003 Dovera (CR)

Stabilimento di cosmetica

Il destino e gli esiti estetici di un edificio industriale dipendono essenzialmente e in prima istanza dagli obiettivi che in tal senso si pone la committenza.
L’eccezione costituita dall’edificio di Dovera non deve distrarre dal rilevare la bassa qualità che in media si può rilevare nelle costruzioni adibite a fini produttivi.
Superare il problema ha significato, nella progettazione dell’unità industriale di Dovera, andare alle origini della questione, comprendere le ragioni profonde di questo fenomeno che costituisce da sempre una delle cause del cattivo uso del territorio.
Oltre agli indubbi vantaggi di una costruzione di qualità nella sua gestione e manutenzio-ne, il “ritorno d’immagine” che un edificio ben costruito esercita nei confronti del mondo e-sterno, ma anche nei confronti dei propri utilizzatori, è anch’esso in un certo modo un valo-re aggiunto indiscutibile anche se non precisamente quantificabile.
Nel caso specifico dell’unità produttiva di Dovera, il “ritorno d’immagine” verso l’esterno non si manifesta nei confronti di un consumatore finale ma nei confronti del brand com-merciale.
A differenza del consumatore finale questo soggetto ha come scopo non il consumo ap-punto, ma la produzione secondo certi standard prestazionali, qualitativi ed economici in vista della realizzazione dei propri obiettivi qualitativi ed economici sul versante della diffu-sione commerciale globale del prodotto.
Questo taglio visuale conferisce un’ulteriore caratteristica all’idea di qualità in un edificio industriale e chiarisce meglio la categoria del “bello” nell’estetica industriale in senso asso-luto.
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