2008 Rodano (MI)

Hotel e housing

Il progetto nasce dal rapporto con la strada rivoltana. La percezione dinamica del contesto rivela un territorio caratterizzato da una grande ricchezza di suggestioni di tipo diverso e fortemente contrastanti tra di loro. Come in un rapido montaggio cinematografico, guardando fuori dal finestrino, lo sfondo è costituito dalla pianura agricola, dai campi coltivati e dall’affiorare delle risorgive. In questo racconto, però, si innestano fortissimi frammenti di vita urbana, impianti produttivi, micro tessuti residenziali, propaggini terminali o iniziali dell’approssimarsi cittadino. Il percorso privilegiato di avvicinamento è quello da ovest verso est, proveniente dall’aeroporto di Linate. La forte presenza della Mondatori di Segrate di Oscar Niemeyer con le sue alte arcate resta impresso nella memoria visiva di chi percorre questo tratto di strada. I grandi e alti archi, sebbene non siano visibili che per pochi istanti, si impongono immediatamente all’attenzione. Si presentano come una grande maschera grafica per il loro forte contrasto chiaroscurale e per la forza “iconica” della loro figurazione. È proprio la figurazione iconica e il rapporto dinamico con la strada che ci hanno suggerito la forma della torre. Una sorta di grande nastro conficcato nel terreno che avvolge idealmente l’asse della rivoltana. L’effetto potrebbe essere reso ancora più efficace installando un’insegna sul lato sud che simuli il fuoriuscire del nastro dalla parte opposta del nastro stradale. L’effetto sarà ulteriormente accentuato nel caso la strada dovesse essere sopraelevata in questo tratto. Tutta la costruzione si sviluppa dietro a questo grande elemento grafico che nella sua semplicità vuole essere un simbolo di valore iconico. Un segno architettonico che si relazioni al fruitore di passaggio come un grande segnale stradale, un’enorme indicazione direzionale che dinamicamente si riconduce alla linea orizzontale del terreno dal quale sembra appunto sorgere e scaturire.
progetti